Parlando di come viene garantita la sicurezza del cosmetico, negli USA e nella UE, facevo notare come la legge americana, riguardo al cosmetico, fosse oggi disallineata rispetto alle norme che circolano in genere nel resto mondo. |
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Il Food, Drug, and Cosmetic Act, la legge federale, è stato sancito nel 1938 e da tempo se ne propone un aggiornamento riguardo al cosmetico, considerando che nel frattempo, alcuni stati, come la California, hanno già promulgato leggi locali, che si avvicinano maggiormente all’assetto regolatorio della sicurezza del cosmetico che vige in quasi tutto il mondo.
La efficiente FDA americana non si è mai molto impegnata per il cosmetico, anche perché le leggi federali americane fissano ben pochi obblighi preventivi e neppure esiste uno specifico organo o comitato, analogo al nostro SCCS, preposto alla valutazione della sicurezza degli ingredienti cosmetici. Il CIR (Cosmetic Ingredient Review) che ultimamente ha molto migliorato il suo lavoro di revisione scientifica sull’utilizzo degli ingredienti cosmetici non è un ente pubblico-governativo. È un gruppo di esperti/scienziati, creato finanziato e sponsorizzato dall’associazione delle industrie cosmetiche.
Questo “sonno” normativo ha fatto si che provvedimenti e sanzioni relativi al cosmetico negli USA siano stati relativamente pochi, con dei picchi, una sorta di risveglio, quando una qualche campagna di opinione, o una qualche proposta di legge tornava a mettere la sicurezza del cosmetico negli USA sotto l’attenzione dell’opinione pubblica.
Ma la FDA può solo applicare le leggi che ci sono e se non accade qualche fattaccio grave dove un cosmetico in commercio comporta palesi rischi per la salute del consumatore ( contaminazioni microbiche, cosmetici schiarenti basati sul mercurio, argille “naturali” ad alti tenori di piombo ) l’unico cavillo giuridico a cui si può appellare sta nella definizione legale di cosmetico.
Cosmetic vs. Drug |
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Troviamo la definizione legale di cosa è negli USA un cosmetico qui: 21 U.S.C. 321(i): ..The term “cosmetic” means articles intended to be rubbed, poured, sprinkled, or sprayed on, introduced into, or otherwise applied to the human body or any part thereof for cleansing, beautifying, promoting attractiveness, or altering the appearance, and articles intended for use as a component of any such articles; except that such term shall not include soap.
Niente di strano, a parte la cervellotica esclusione dei saponi dalla categoria dei cosmetici USA.
Peccato che nella stessa legge si definisca il farmaco, drug, come:.. intended to affect the structure or any function of the body of man or other animals…
Qui la legge americana fa un bel pasticcio. Infatti la pelle fa parte del corpo e se dichiaro che un prodotto ha un qualche effetto fisiologico sulla pelle o sulle sue funzioni lo dovrei considerare una “new drug”, in sostanza come un farmaco e non come un cosmetico.
Come tutte le leggi anche questa va applicata e interpretata e per non considerare cosmetici solo il make-up ed i detergenti, la FDA fa una concessione discutibile: se il cosmetico idrata la pelle non è un farmaco o una “new drug”.
Senza entrare nei cervellotici ragionamenti per cui l’idratazione cutanea non influenzerebbe la struttura della cute né le sue funzioni, l’industria cosmetica può stappare champagne e vendere in USA miliardi di creme skincare; a patto che siano comunicate solo come “idratanti”.
Queste interpretazioni della legge non hanno alcun impatto sulla sicurezza del cosmetico, ma possono condizionare pesantemente la sua comunicazione e commercializzazione.
La FDA può considerare sanzionabili tutti i claim dove si parla di contrastare, ritardare o controllare l’invecchiamento, senza contare che a priori prodotti che eliminano le rughe o aumentano la produzione di collagene sono farmaci o dispositivi medici anche se alla fine si manifestano solo sull’apparenza dell’invecchiamento.
Senza considerare le restrizioni, presenti anche nella UE, relative ad ambiti come l’acne o la cellulite, sembra proprio che in USA un cosmetico skin care è tale se, e solo se, dichiara esplicitamente di non fare assolutamente nulla, a parte idratare la pelle.
Visto che molto spesso i cosmetici skincare non fanno effettivamente nulla se non idratare la pelle e che le leggi possono essere applicate più o meno rigidamente, il mercato dello skin care USA è cresciuto senza grandi problemi.
Cosmeticeutic |
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Solo negli anni ’90, con una sorta di crisi di identità, per cercare di comunicare che un cosmetico skincare poteva fare qualcosa di più che idratare hanno creato lo schizofrenico concetto di cosmeceutico. Qualcosa che non si capisce bene se è un cosmetico o un farmaco o se è tutti e due.
La FDA, che delle tesi antipschiatriche di Cooper e Laing si è sempre fatta un baffo, si è subito premurata di comunicare che le furbizie del marketing che intende confondere i consumatori con cosmetici che sembrano farmaci non sarebbero passate impunemente e che la categoria intermedia del cosmeceutico, legalmente per la FDA, ma anche per la commissione europea, proprio non esiste; il prodotto è o un cosmetico, o un farmaco. Nessuna doppia personalità.
Quando una idea va forte in America ha sempre un notevole appeal anche da noi; così anche se abbiamo leggi molto diverse sulla comunicazione di ciò che può fare un cosmetico, per un certo periodo, il concetto di “cosmeceutico” ha fatto vendere bene anche da noi.
Warning Letter |
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L’applicazione di norme così poco chiare negli USA non passa per i tribunali. L’azione sanzionatoria per l’industria cosmetica che non rispetta i dettami del Food , Drug and Cosmetic Act parte da lettere di contestazione ( warning letter ) che la FDA invia all’industria cosmetica. In genere ne mandano poche e solo dal 1987 hanno contestato i claim in cui il cosmetico “affect the structure or any function of the body”.
Sembrava avessero adottato la strategia del quieto vivere, io ente regolatorio non rompo le scatole alla industria cosmetica a patto che l’industria cosmetica non faccia troppe cavolate.
Ma con l’avvento dell’Unione Europea alcuni equilibri si sono spostati e le norme europee sul cosmetico, più moderne e puntuali, sono state prese ad esempio anche per alcune campagne di opinione americane. La FDA è stata messa sotto pressione, accusata di negligenza nella tutela della sicurezza del cosmetico. Questo può spiegare il risveglio nelle attività di controllo dei claim cosmetici negli ultimi anni. Da notare che con la legge del 1938, la FDA non può fare gran chè e la maggioranza delle warning letter si riferiscono alla classificazione come “new drug” dei cosmetici venduti con certi claim.
Solo a luglio di quest’anno ne hanno inviate ben 12 . È sospetta la coincidenza tra questo risveglio di interesse per i cosmetici della FDA e la presentazione al senato di una proposta di legge bipartisan per ammodernare il Cosmetic Act.
Alcuni claim contestati negli ultimi 12 mesi |
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Leggendo solo le warning lettere degli ultimi mesi la raccolta di claim contestati dalla FDA è illuminante.
Interessante notare come molti dei claim contestati dalla FDA da noi circolino liberamente, anche se è discutibile che abbiano tutti i requisiti di onestà, veridicità e non ingannevolezza richiesti dalle linee guida europee sulla pubblicità del cosmetico.
Red e Yellow book |
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Un altro provvedimento può essere preso specificatamente verso i cosmetici di importazione.
In questo caso, la dogana USA può bloccare l’importazione di cosmetici o marche segnalati dalla FDA come non conformi alle norme USA, quelli iscritti nel Red Book, oppure può procedere a controlli più pignoli e stringenti su quelli iscritti nel Yellow Book.
Finendo in queste liste di proscrizione l’importazione può venir bloccata da ogni ufficiale doganale in qualunque punto di accesso agli USA.
Tantissimi prodotti cosmetici di marche grandi e piccole sono iscritti nel Yellow Book, da cui si viene cancellati solo dopo 5 anni, ma solo Pierre Fabre ed Estee Lauder, tra i grandi marchi hanno avuto loro prodotti iscritti nel Red Book.
Rodolfo Baraldini
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Riferimenti:
- Yellow e Red Book dei cosmetici di importazione contestati dalla FDA
- Menscience Androceuticals July 18, 2016
- La Bella Figura, LLC July 21, 2016
- Healing-Scents July 29, 2016
- Michael Todd True Organics LLC July 18, 2016
- MiN New York July 28, 2016
- Lavian Ltd. July 22, 2016
- Peter Thomas Roth Labs, LLC July 22, 2016
- TPR Holdings LLC July 22, 2016
- Finally Pure, LLC July 20, 2016
- Sevani Botanica July 19, 2016
- Sircuit® Cosmeceuticals July 19, 2016
- Annemarie Gianni Skin Care July 15, 2016
- Be Green Bath and Body July 15, 2016
- Reviva Labs, Inc. May 10, 2016
- Crescent Health Center, Inc. April 20, 2016
- Hollywood Skincare International, Inc. April 14, 2016
- Black Onyx World LLC dba Alikay Naturals March 16, 2016 — See also FDA Warns Consumers About Health Risks with Alikay Naturals – Bentonite Me Baby – Bentonite Clay, on lead contamination
- Beauty & Health International, Inc. February 5, 2016
- Cosmetic Dermatology Inc./Drbrandtskincare.com December 3, 2015
- Episciences Inc. December 2, 2015
- Golden Caviar Skin Care, July 13, 2015
- Pharmagel International, May 22, 2015
- Skin Authority LLC, March 25, 2015
- Moy-Fincher Medical Group–DNA EGF Renewal, February 12, 2015
- StriVectin Operating Company February 12, 2015
- L’Oréal USA February 12, 2015
- Chaga Mountain, Inc., January 20, 2015